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Impatto della broncopneumopatia cronica ostruttiva sulla gestione e sugli esiti clinici dei pazienti ospedalizzati con infarto miocardico acuto


Ci sono dati limitati che descrivono le tendenze attuali nella gestione e negli esiti dei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva ( BPCO ) che sviluppano infarto miocardico acuto.

Uno studio ha preso in esame una popolazione costituita da pazienti con infarto miocardico acuto ospedalizzati nei maggiori Centri medici di Worcester, Massachusetts ( USA ), tra il 1997 e il 2007.

Dei 6290 pazienti ospedalizzati con infarto miocardico acuto, il 17% aveva una storia di broncopneumopatia cronica ostruttiva.
I pazienti con BPCO hanno presentato una minore probabilità di essere trattati con beta-bloccanti o terapia ipolipemizzante o di essere sottoposti a procedure interventistiche durante il periodo di ospedalizzazione rispetto ai pazienti senza broncopneumopatia cronica ostruttiva.

I pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva sono stati a più alto rischio di morte durante l'ospedalizzazione ( 13.5% vs 10.1% ) e a 30 giorni dopo la dimissione ( 18.7% vs 13.2% ) e i loro risultati non sono migliorati nel corso del periodo di studio di 10 anni.

Dopo aggiustamento per variabili multiple, gli effetti negativi della broncopneumopatia cronica ostruttiva sono rimasti sia sulla mortalità in ospedale ( odds ratio, OR=1.25 ) che sulla mortalità per tutte le cause a 30 giorni ( OR=1.31 ).

L'uso di terapie basate su evidenze cliniche per tutti i pazienti con infarto miocardico acuto è aumentato tra il 1997 e il 2007, con un incremento particolarmente marcato nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva.

In conclusione, questi risultati suggeriscono che la differenza di cure mediche tra i pazienti con e senza broncopneumopatia cronica ostruttiva ospedalizzati per infarto miocardico acuto si è sensibilmente ridotta tra il 1997 e il 2007.
I pazienti conBPCO, tuttavia, continuano a ricevere trattamenti meno aggressivi e sono a maggiore rischio di esiti ospedalieri avversi rispetto ai pazienti senza broncopneumopatia cronica ostruttiva nel contesto di infarto miocardico acuto.
In particolare, è necessaria attenzione per garantire che a questi pazienti complessi ad alto rischio non siano negati i benefici di efficaci terapie cardiache. ( Xagena2012 )

Stefan MS et al, Chest 2012; 141: 1441-1448

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